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giovedì 31 gennaio 2013

mercoledì 30 gennaio 2013

precursori (1)

"Ci vorrebbero John Livingston Lowes e una vita di studi diligenti per rintracciare le fonti e le influenze di Stanley Kubrick nella realizzazione di 2001".
Antony Frewin, assistente di Kubrick per venticinque anni, non scherza quando evoca l'autore di un monumentale volume di seicento pagine di rivelazioni sulle origini, le influenze e le fonti usate da Samuel Coleridge nel celebre La Ballata del vecchio marinaio e per Visione di un Sogno. Non scherza perchè il regista newyorkese, quando si metteva in testa di affrontare un lavoro, lo faceva portando la definizione di completismo a livelli inediti nella storia della settima arte - e non solo quella.

Nel corso della preproduzione di 2001 : odissea nello spazio sappiamo che Kubrick dichiarò a Jeremy Bernstein, che lo intervistò tre volte in quel periodo, di aver visto
"praticamente ogni film di fantascienza mai fatto". 
Da un'altra dichiarazione di Kubrick sappiamo che 
"[all'epoca] andavo a vedere praticamente ogni film fosse in programmazione a New York".
 Kubrick sul set di 2001. Da LIFE

Una delle prime testimonianze rilevanti riguardo all'interesse di Kubrick per il genere fantascientifico viene da Alexander Walker, critico cinematografico e amico di Kubrick, che intervistò più volte per i suoi libri. Secondo Walker, che racconta un aneddoto che sembra risalire al febbraio 1959, al termine dei uno dei loro primi incontri il critico stava per congedarsi quando - era passata da poco la mezzanotte - notò alcuni contenitori di pellicole che alcuni corrieri stavano consegnano del montacarichi dell' appartamento di Kubrick nell'Upper East Side.

Dando un'occhiata ai titoli stampati sulle custodie, Walker notò che erano giapponesi, ma qualche parola qua e là forniva degli indizi: "Pianeta", "Nettuno", "Saturno".

"Sta per fare un film di fantascienza"? Domandò il critico. Kubrick girò sui tacchi "come un sergente che avesse sorpreso un suo soldato a fare un passo falso durante una parata", diede un'occhiata diffidente al giornalista e gli disse
"Per favore, stia attento a quello che scrive".
Potremmo pensare che Kubrick, comunque affascinato da tutti i tipi di tecniche cinematografiche, stesse semplicemente aggiornandosi sul panorama degli effetti speciali, o magari stesse già pensando ad un futuro film di fantascienza. Oppure, se spostiamo in avanti la datazione della scena descritta dal giornalista (come lui stesso sembra fare in un'intervista successiva: "in quell'epoca - erano i primi anni '60") possiamo anche supporre che Kubrick stesse già preparandosi alla preparazione de Il Dottor Stranamore, che avrebbe necessitato di diverse riprese con modellini ed effetti speciali nuovi all'esperienza del regista fino a quel momento. I film giapponesi all'epoca erano considerati con attenzione soprattutto dal punto di vista tecnico (il primo Godzilla, precursore del genere e rivoluzionario nell'aspetto tecnico, è del 1954 e venne distribuito nel mondo con grande successo di pubblico nel 1956 proprio da produttori americani)

Questo gustoso episodio appare però di difficile collocazione temporale: successivamente (in un libro del 1988) Walker dichiara che potrebbe essere avvenuto già nel 1957; ma il biografo di Kubrick John Baxter sottolinea che il regista non si trasferì nell'appartamento di New York fino alla metà degli anni '60; e che molti amici attribuiscono i lavori di ristrutturazione citati al periodo in cui Kubrick e Clarke stavano già scrivendo la sceneggiatura di 2001.

Se datassimo l'episodio in un periodo collocabile negli anni '60, la bobina con il nome "Neptune" che Walker si ricorda di avere intravisto potrebbe appartenere al film giapponese L'astronave fantasma (Invasion of the Neptune Men, 1961). Girovagando sul web, potremmo anche associare agli altri nomi ricordati da Walker altri film come Planet Prince (1958-59), Battle in Outer Space (1959), Gorath (1962; l'azione si svolge su Saturno, da cui forse il nome visto da Walker.)

 L'Astronave fantasma (1961) - fonte: Wikipedia

C'è un altro titolo che potremmo citare come probabilmente visto da K.: Gorgo, film inglese del genere "godzilliano" del 1961, coprodotto dalla MGM, in cui il protagonista è nientedimeno che William Sylvester, l'interprete di Heywood Floyd in 2001: odissea nello spazio.


William Sylvester, a destra, in Gorgo (1961).

Fatto sta che Kubrick era un autore che, quando si preparava ad un progetto, non badava a spese, e si preparava meglio di tutti: semplicemente cercando di carpire il possibile, ovunque e da chiunque, in modo vorace e sistematico, e migliorandolo nel percorso. "Non si sa mai da dove può venire una buona idea", diceva il regista del Bronx.

Negli anni successivi, questa tendenza sarebbe divenuta evidente e si sarebbe manifestata nel dilatarsi dei tempi tra la realizzazione di un film e l'altro, e sarebbe stata documentata spesso dalle testimonianze dei suoi collaboratori, che verranno spinti a superare i loro limiti dalla motivazione implacabile del regista di superare i limiti del proprio lavoro.



Nei prossimi articoli cercheremo di fare un excursus nel panorama dei film di fantascienza che precedettero 2001, e che sono state possibili influenze del capolavoro di Kubrick. Alcune saranno ben documentate da testimonianze dirette ed indirette; altre saranno non ufficiali ma troppo evidenti da negare; altre ancora ci appariranno divertissement utili comunque ad inquadrare il contesto artistico dell'epoca.

Infine, la confessione di un debito, uno tra i tanti: l'idea di questa serie è nata leggendo questo articolo... ma ancora prima, tanti anni fa (agosto 2002), scoprii questo. Mi vennero delle idee...

... ne parleremo nel prossimo articolo.

Fonti: Interviste extraterrestri, Isbn Edizioni, Milano 2006, p. XVII; a cura di S.Schwam, Making of 2001: A space Odyssey, The modern library, New York 2000, p.83, 251; Walker, Taylor, Ruchti; Stanley Kubrick, Director: A Visual Analysis, W W Norton & Co; 2000, p.361; Michel Ciment, Une recherche de l'infallibilité, Positif, Ottobre 1999, pag.37, ripreso in italiano in ArchivioKubrick.it; sulla stima dei film giapponesi cfr. un articolo di "Variety" del 1968 citato in Stanley Kubrick, Dino Audino, Roma 1999, pag.58; J.Baxter, Stanley Kubrick: la biografia, Lindau, Torino, 1999, p.241.

EDIT 31/1/13 corretta la datazione dell'aneddoto di Walker, aggiunta la citazione a Variety e il link al Web Archive.
EDIT 2/2/13 aggiunto link al secondo articolo della serie.
EDIT 5/2/13 correzioni ortografiche minori. aggiunta foto sul set.
EDIT 12/2/13 spostate le fonti in coda; spostato l'aneddoto di Walker dal post n.2.

lavori in corso

Prossimamente su questi schermi:
  1. Una bibliografia completa di fonti in italiano e inglese su 2001, versione aggiornata di quella da me redatta e già pubblicata per cinemazip.rai.it. Ottima per ricercatori e studenti di facoltà.
  2. Uno sguardo senza precedenti ai precursori di 2001: i film che hanno preceduto la realizzazione del capolavoro e forse ispirato Kubrick e Arthur Clarke.
  3. Riflessioni originali sul contesto storico in cui il film è da inserire: la corsa alla Luna che vide come protagonisti gli Stati Uniti e l'URSS negli anni Sessanta.
Scherzosamente posso aggiungere cosa non troverete su questo sito: tutto quello che il sito di riferimento su Stanley Kubrick (non solo in italiano) ha già raccolto in questi anni, ovvero http://www.archiviokubrick.it/. Ringrazio il curatore Filippo Ulivieri per il suo aiuto, le sue idee e il lavoro impareggiabile compiuto in questi anni, e vi rimando non solo al sito, ma al suo ultimo bellissimo lavoro, Stanley Kubrick e me.


si riparte

Tanto tempo fa (aprile 1999) lanciavo un sito dedicato a 2001: odissea nello spazio. Non era il primo in italiano, onore che spetta al defunto www.look.it/2001 di Mauro Mele.

Ma nonostante le inevitabili ingenuità dovute all'età l'avevo realizzato con passione e mi attirò attenzioni della CNN italia (mi mandò una mail una tizia che doveva scrivere un articolo per il loro portale italiano, chissà che fine ha fatto!), dall'Istituto Luce (che si occupò della ri-distribuzione del film nel 2001) e da Federico Greco, che ringrazio ancora di avermi citato nel volume "Stanley & Us".
Per lui redassi una breve bibliografia che venne pubblicata su un altro portale ormai stramorto, cinemazip.it.

Sono passati quasi 14 anni ed è ora di ricominciare, perchè 2001 è rimasto il film che mi ha fatto piangere di emozione quando avevo 10 anni e l'ho visto la prima volta (era il 1984).

Insomma, come avevo detto all'epoca citando il poster del ritorno del film nei cinema nel 2001,