lunedì 13 maggio 2013

Menù per bambini

Howard Johnson's era una famosa catena di alberghi e ristoranti americani degli anni '60 e '70. Insieme ai tanti altri marchi che appartenevano al programma di product placement senza precedenti messo in atto in 2001, il nome della catena appare molto chiaramente in almeno una scena del film: é il nome della sala panoramica della Stazione Spaziale (la cosiddetta "earthlight room").

Nella perfetta tradizione portasfiga dei film di fantascienza (2001 e Blade Runner su tutti, quanti marchi falliti molto prima del 21° secolo!), la catena attraversò diverse vicissitudini e oggi, con il nome Howard Johnson, rimangono solo 2 ristoranti in tutti gli Stati Uniti - una volta erano più di mille (appaiono anche nella fighettissima serie TV Mad Men).

Del resto, nella lounge della Stazione Spaziale appare un altro marchio correntemente in cattive acque e a cui avevo già dedicato un post: L'Europeo (testata già scomparsa una volta dalle nostre edicole, negli anni '90).

 


In ottemperanza al programma di marketing messo insieme, alla MGM, dal collaboratore di Kubrick Roger Caras, la Howard Johnson produsse anche un menù per bambini da distribuire nei suoi ristoranti, con una sintesi della trama del film a fumetti. Grazie al clamoroso ritrovamento del blogger John Sisson, possiamo vedere tutto il menù per la prima volta - vi riproduco qui la copertina e una vignetta significativa.



Avrete notato come in questa scena la trama originale del film è stata modificata: l'astronauta non viene colpito dalla capsula guidata da HAL ma semplicemente scivola. Visto che altre scene del film vengono accuratamente omesse nel menù, possiamo sicuramente concludere che il taglio sia avvenuto per preservare l'effetto suspence. Avendo però appena letto 2001: a space odyssey di Peter Kramer, ottimo libretto con ricerche inedite negli archivi Kubrick, mi sembra di poter avanzare un'ipotesi alternativa.

In una delle versioni preliminari della sceneggiatura datate 1965 Kramer ci racconta come HAL non è ancora il computer impazzito che conosciamo ora - qui si chiama Athena ed è solo il calcolatore della nave che assiste gli astronauti - e il viaggio della Discovery veniva "semplicemente" ...funestato da una serie di disavventure e incidenti che non avevano un colpevole preciso. Si trattava di un crescendo di malfunzionamenti dell'astronave che non avevano un legame uno con l'altro, se non lo scopo comune di mostrare come il viaggio nello spazio potesse essere pericoloso (e avvincente).

Fu Kubrick che realizzò come ad un certo punto della storia mancasse un certo elemento drammatico, e di conseguenza spronò Arthur Clarke ad introdurre un espediente narrativo più avvincente (diciamo pure un colpevole). Il computer dal nome femminile Athena diventò così l'HAL che conosciamo, e il suo comportamento fu interpretato dalla maggior parte dei critici secondo il classico topos "uomo-contro-la-macchina".

Non è questa la sede per addentrarci in tali interpretazioni, anche se mi sembra ovvio che le implicazioni di come un'intelligenza artificiale potesse percepire il suo ruolo nel quadro di una missione così delicata non poteva essere sfuggita a Kubrick, per il quale venne prodotta dai collaboratori una serie di documenti sullo stato dell'arte dei calcolatori nel 1965-66 e di quali presumibili avanzamenti della tecnologia si sarebbero potuti verificare nel 2001. Registriamo solo la nascita dell'HAL che conosciamo così come avvenne, secondo le lettere e le note che Kubrick inviò a Clarke durante la stesura della sceneggiatura.

Volevo però ipotizzare che il menù Howard Johnson, che doveva presumibilmente essere stampato con un certo anticipo e in milioni di copie, potrebbe essersi basato anche su una versione preliminare della sceneggiatura, magari fornita dallo stesso Kubrick alla sua squadra marketing: nel trama del menù non appare nè il monolito (Kubrick e Clarke non si erano ancora decisi sulla sua forma definitiva, che oscillò a lungo tra piramide, tetraedro e blocco trasparente) nè il finale (in lavorazione fino all'ultimo momento delle riprese nel luglio 1966) e nemmeno le scene dell'Alba dell'uomo, girate per ultime (primavera 1967) ...

 ... anche se la proverbiale cura dei dettagli di Kubrick mi fa piuttosto concludere che, essendo il regista stato coinvolto direttamente nella produzione del materiale promozionale, non gli sarà certo sfuggita la possibilità di cavarsi dagli impicci in un momento delicato della realizzazione del film e allo stesso tempo creare un pò di hype togliendo dal menù le parti più drammatiche del film... oltre che evitare di turbare il pasto dei bimbi alle prese con gli hamburger, patatine e hot dog.

Ecco, la morale della storia è che mi è venuta fame!

PS: Grazie mille a Filippo per la segnalazione del blog Dreams of space.

3 commenti:

  1. A proposito di fumetti. Da bambino avevo acquistato l'albo di Jack Kirby. Me lo ha fatto ricordare il Dizionario ragionato di Lippi. Solo che ora - saranno passati circa trent'anni - non lo trovo più. Peccato

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  2. E figurati se Kubrik poteva rinunciare (per un menù, poi...) ad apportare modifiche sino all'ultimo.
    In ogni caso, il discorso è sempre quello: per noi che conosciamo ormai la forma definitiva del film (e in questo caso specifico siamo così in grado di valutare l'impatto enorme del ruolo di HAL sullo svolgimento della trama) è fonte di continua meraviglia apprendere le differenze tra il PRIMA e il DOPO.
    La nostra fortuna è che in genere Kubrik e Clark hanno saputo operare le scelte migliori.

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  3. @LadyJack: Amen! ;-) Il libro di Kramer è veramente interessante da questo punto di vista. Nelle lettere a Clarke Kubrick è proprio esplicito, non si tratta di una mia ipotesi.

    @Michele.: Eh sì, Kirby l'ho recuperato solo recentemente, anche se da ragazzo l'avevo visto nelle fumetterie di Bologna, accidenti a me non lo comprai... merita sicuramente un post a parte.
    Per fortuna non ci mancheranno gli argomenti!

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